Colpito dalla qualità costruttiva e d’ immagine della X-T1, decido di fare un passo indietro e volutamente scendo di livello per testare come funzionano altri modelli di casa Fujifilm.
Visto che quasi tutti i modelli a ottica intercambiabile della serie X e non solo, sono equipaggiati con lo stesso sensore X-Trans, per vedere effettivamente qualcosa di diverso, decido di utilizzare per un pò di tempo la X-A1.
Questo corpo macchina viene definito “entry level”, è praticamente identico alla X-A2 e alla X-M1 tranne per il sensore da 16 Mpx come gli altri, ma è il modello Bayer.
Trovo un esemplare di colore blu in kit con ottica 16 -50mm stabilizzato.
Il corpo è in plastica, non ha il mirino, ma solo un display basculante da 3 pollici però al tatto sembra che i materiali siano di qualità e l’assemblaggio curato.
Sono piacevolmente colpito dalle dimensioni e dal peso contenuti (116.9mm x 66.5mm x 39.0mm – 330g con batteria e scheda di memoria) e decido di renderla veramente tascabile sostituendo subito l’ottica del kit con il Fujinon 27mm f2.8 pancake.
Una rapida carrellata dei menù per personalizzarla e la porto con me alle “giostre” di sera. Dopo i primi scatti resto piacevolmente colpito dalla qualità delle immagini riprodotte. Come gli altri gioielli della Fuji, il bianco automatico interpreta in maniera ottimale le luci, i colori sono abbastanza saturi e il display è ben visibile.
Ma quindi, c’è differenza rispetto alle sorelle con l’altro sensore?
Spingendosi un po oltre e iniziando ad analizzare in maniera più accurata i file, mi accorgo che l’immagine è riprodotta in maniera più pastosa, forse è per questo che a prima vista le foto sembrano quasi più belle rispetto a quelle scattate con altre Fujifilm.
Solo ingrandendo gli occhi, osservando ad esempio le sopracciglia o zone simili ci si rende conto delle differenze rispetto al sensore X-Trans.
Nel menù invece, la cosa che mi ha lasciato un pò perplesso è il fatto che ci siano meno effetti è meno simulazioni di pellicola rispetto ad altri modelli.
Anche la funzione “foto panoramica” non ė presente e il Wi-Fi funziona perfettamente per trasferire in modo veloce le immagini tra fotocamera e smartphone/tablet, ma non permette di comandare a distanza le impostazioni di scatto, quindi non è possibile vedere in tempo reale la scena ripresa dalla macchina fotografica sul display del telefonino.
(Stesse giostre, ma questa volta di giorno)
Queste funzioni potrebbero essere implementate con un aggiornamento firmware ma probabilmente sono state limitate da Fuji volutamente.
Tornando al colore del modello utilizzato per la prova, devo dire che dopo un paio di giorni l’ho rivalutato e dando alla fotocamera quell’aspetto un po da giocattolo, la rende meno evidente ad eventuali malintenzionati, dando la possibilità di portarla in giro con maggior disinvoltura.
Si perché il punto di forza della X-A1, sta nel fatto che sia con l’obiettivo in kit, sia con il 27mm, ti viene voglia di portarla sempre con te, non in tasca o nel marsupio, ma sempre pronta all’uso, un pò come se fosse un taccuino per prendere appunti.
Nonostante le dimensioni ridotte, non ho riscontrato problemi con l’impugnatura, i comandi di tempi e diaframmi sono sempre disponibili in modo veloce e programmando il tasto funzione vicino la ghiera dei tempi (l’unico) per l’impostazione della sensibilità, si ha sottomano tutto ciò che serve rapidamente.
Il display basculante permette facilmente di riprendere la scena con punti di vista insoliti.
Per quanto riguarda le foto scattate ad alti Iso, non voglio dire che questo sensore si comporta esattamente come l’X-Trans, ma anche a 6400 Iso il rumore è contenuto e accettabile.
Per capire pregi e difetti di una macchina fotografica occorrono diversi mesi di utilizzo e svariati scatti, però senza ombra di dubbio, mi sento di promuovere a pieni voti questo modello, che di entry leve oltre al prezzo, NON ha molte limitazioni evidenti.
Penso che la X-A1 sia stata una grande operazione di marketing del marchio per acquisire nuovi clienti, che una volta apprezzate le qualità di questo modello, potranno tenere le ottiche per utilizzarle con le successive Fuji che certamente acquisteranno. Ma anche chi ha già un altro corpo macchina di fascia alta e vuole affiancare un altro corpo per non cambiare sempre obiettivo o magari da portare sempre con se, può decidere di acquistarla.
Abituato ai continui aggiornamenti che la Fuji rilascia per le sue macchine, mi è sembrato strano il relativo abbandono dei modelli “più economici”, ma è chiaro che non si può pretendere tutto.
Per quanto riguarda il comparto video, la X-A1 permette di registrare filmati in full-hd a 30 fotogrammi al secondo. Certo, no ti dà il feeling di altri dispositivi con la vocazione video, il fuoco continuo è un pò lento, ma in caso di necessità c’è e questo comunque è un vantaggio.
Giuseppe Senese
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